In una villa affacciata sulle distese di verde che circondano il lago di Varese, Cascina Verde Azzate nasce nel 1984 per ospitare persone con problemi di dipendenza associati in alcuni casi a disturbi psichici correlati, offrendo loro un percorso di cura personalizzato e volto al raggiungimento del miglior compenso psicofisico possibile.
Per parlare dell’attività di questa comunità abbiamo incontrato Raffaella Frangi, Responsabile responsabile della struttura, che ci ha raccontato come è iniziata la sua collaborazione con Cascina Verde:
“Ho conosciuto Cascina Verde molto tempo fa, quando con una mia amica di ragioneria sono venuta a visitare la struttura pensando di poter essere utile come volontaria. È stata una bella esperienza, che ha continuato a restarmi nel cuore per lungo tempo. Poi ho fatto dell’altro, fino a quando mi sono decisa a impegnarmi per trasformare questo mio desiderio in una realtà, così mi sono laureata in scienze dell’educazione, ho svolto il mio tirocinio e ora eccomi qui”.
Quali sono le differenze fra la struttura di Milano e quella di Azzate?
“La differenza principale è l’età degli ospiti, che va dai 30 agli over 50: le loro storie personali, le loro esperienze e le loro prospettive nei confronti del periodo di cura sono diverse da quelle dei giovani ospiti della struttura di Milano. Ci troviamo spesso ad avere a che fare con persone che nel corso della loro vita hanno avuto più ricadute, che per venire qui a curarsi hanno dovuto chiedere l’aspettativa sul posto di lavoro, con figli che magari non possono vedere e genitori anziani con cui non sempre è facile condividere il percorso”.
Come arrivano nella vostra struttura, e quanto ci restano?
“I nostri ospiti, come quelli di Milano, arrivano qui su segnalazione dei Servizi Territoriali e la loro permanenza va dal minimo di 18 mesi per la corretta esecuzione del programma terapeutico fino ai tre anni, nel caso si renda necessario e il paziente sia d’accordo”.
Anche voi avete un programma di reinserimento abitativo?
“Il progetto Immagina, che prevede Il percorso prevede un progressivo implemento dell’autonomia individuale, che comprende la gestione della quotidianità e della propria eventuale farmacoterapia, l’uso consapevole del denaro, l’identificazione di una socialità esterna adeguata e la ricerca di un’occupazione lavorativa funzionale a rientrare sul territorio e a emanciparsi dalla struttura ospitante, che è un appartamento a Gallarate”.
Come si svolgono le giornate degli ospiti?
Le attività di manutenzione, dal riordino alle pulizie fino al taglio del prato, si alternano al lavoro di controllo qualità che ci viene affidato da aziende del territorio e alle sedute terapeutiche. Un momento molto importante sono le riunioni di quello che chiamiamo il Consiglio di Cooperazione, un organo di gestione collettiva dove gli ospiti si trovano a discutere su come migliorare l’attività della Comunità e i rapporti al suo interno, basandosi su biglietti raccolti costantemente dove vengono espressi complimenti e critiche, discussi in modo pacifico fra tutti i partecipanti”.
Quali altre attività vengono svolte ad Azzate?
La presenza di un campo attrezzato consente di svolgere partite di pallavolo, un locale è stato adibito a palestra per consentire agli utenti di tenersi in forma durante i momenti di tempo libero, vengono organizzati gruppi di Pilates e incontri periodici con i volontari del progetto di clownterapia dell’associazione “I colori del sorriso”, gite per visitare città o mostre particolarmente interessanti”.
Tutte attività di cui parleremo nel blog: continuate a seguirci e a sostenere le nostre attività.