Oggi vi raccontiamo la nascita di un progetto. Cascina Verde è pronta a lanciarsi in una nuova iniziativa social. Partner in crime d’eccezione è Camilla Di Pasquasio, tiktoker e divulgatrice scientifica. È proprio lei che si presenta al primo incontro con entusiasmo e voglia di fare, tirando dietro a sé una valigia carica di strumenti e attrezzi per registrare audio e video.
All’inizio, l’introversione sembrava regnare sovrana. Le sensazioni sono uguali per tutti: un pizzico di paura e timidezza nel primo approccio, sguardi per lo più bassi. Tutti in ascolto. C’è molto silenzio. Ma con il passare del tempo, qualcosa cambia, messi a proprio agio dal modo di fare di Camilla, e così uno spirito di curiosità e interesse comincia a farsi largo. Proprio come una promettente alba che prelude a un’esplosione di colori, i ragazzi si sono lasciati coinvolgere sempre di più, dimostrando una sorprendente voglia di partecipare.
Nel corso dei cinque incontri successivi, i nostri ospiti hanno partecipato attivamente all’iniziativa, suscitando un’ampia gamma di emozioni e sensazioni sia in loro stessi che nell’intera comunità. Le barriere emotive iniziali han cominciato a cadere: tutti si sentivano parte del progetto, cominciando ora a proporre idee, variazioni e materiale nuovo.
Durante questi incontri, le attività proposte sono state varie e coinvolgenti, sollecitando l’immaginazione dei ragazzi e incoraggiandoli ad esprimersi attraverso diverse forme d’arte. Dipingere, scrivere, recitare, cantare: ogni forma di espressione ha trovato spazio e ha arricchito il percorso di crescita individuale e collettiva.
Ciò che importa veramente, però, è quello che ognuno aggiunge al proprio bagaglio personale. Vi lasciamo con due frasi uscite nel confronto finale:
- “La gente là fuori crede che noi siamo feccia, che non sappiamo fare altro: è giusto che vedano che abbiamo abilità e talenti. Questo progetto è stato importante per questo, ci ha dato la possibilità di esprimerci”;
- “siamo un po’ marchiati dal nostro passato, dicono che dovevamo pensare alle conseguenze delle nostre azioni: ma la nostra è una malattia (e la gente non lo capisce, o forse non lo sa-ndr), che però non ci impedisce di essere comunque persone, con voglia di fare, interessi e capacità: così possiamo dimostrarlo”.
Sono dirette, forti: ma dicono molto di loro.
Siamo desiderosi di poter condividere quest’emozionante avventura con voi e, nel mese che ci separa dallo start ufficiale del progetto, vi terremo aggiornati con ulteriori anticipazioni.
Restate sintonizzati sui nostri canali (Instagram, Facebook e Linkedin), perché l’emozione e il coinvolgimento sono solo all’inizio!