Il regalo più bello per il nostro cinquantesimo anniversario lo abbiamo ricevuto a novembre quando, durante il concerto di Liga rockstar nell’auditorium messoci gentilmente a disposizione da BCC Milano, gli ospiti della nostra Comunità sono saliti sul palco per raccontarsi e raccontare la loro esperienza a Cascina Verde.
L’INTRODUZIONE DI CLAUDIA POVOLERI
È stato un momento di grande commozione, introdotto dalla nostra direttrice Claudia Povoleri che ha spiegato il motivo di questa iniziativa: “Si parla sempre delle dipendenze con un’accezione negativa. Noi in cinquant’anni di attività abbiamo visto soltanto persone molto sofferenti ma che stanno lottando per riprendere in mano la loro vita, e vorrei che fossero loro a raccontarvi la loro storia”.
LA STORIA DI FEDERICA
Federica ha raccontato il suo percorso: “Cascina Verde mi ha aiutato a lavorare sulla mia fragilità, e quando stavo finendo il percorso ho abbassato la guardia e sono ricaduta, ma non sono stata cacciata o giudicata. Al contrario, sono stata accettata e aiutata a comprendere che si può sbagliare e che non c’è nulla di cui vergognarsi. Mi è stata data più di una seconda chance, perché hanno visto in me una forte motivazione e tanta voglia di cambiare”.
LA STORIA DI MORIS
Moris ha raccontato la sua storia: “la storia di un ragazzo che a causa delle sue fragilità e debolezze era quasi arrivato alla fine della sua corsa, e che ogni sera prima di andare a letto spendeva almeno una lacrima pensando a come aveva vissuto la sua giornata. Un ragazzo che oggi ha il coraggio di raccontarsi. Quel ragazzo sono io, che con Cascina Verde ho trovato dei nuovi amici, dei nuovi compagni che con storie diverse condividono i miei obiettivi. E una ragazza speciale di nome Giorgia, la mia educatrice di riferimento che è sempre stata capace di ascoltarmi e di curarmi. Qui sono riusciti a insegnarmi a volermi bene, a voler bene agli altri e a capire me stesso.”
LA STORIA DI CHIARA
Chiara si è interrotta fra gli applausi di tutti, commossa nel raccontare la sua storia: “io grazie a Cascina Verde sto avendo un’altra opportunità per ottenere un rapporto con la mia famiglia e soprattutto con mia figlia.”
Si è aperto anche Alex, sotto la sua scorza da duro “Arrivando da un penitenziario avevo un atteggiamento molto da strada, e se qualcuno mi sembrava che mi guardasse storto dicevo subito che era un infame. Qui mi hanno fatto capire che fuori dal carcere non esistono gli infami: penso di essere migliorato molto, ma devo lavorarci ancora sopra per poter dire un giorno di non essere solo migliorato, ma proprio cambiato.”
LA STORIA DI ANDREA
Anche per Andrea la vita è stata per lungo tempo la strada: “Cinque anni in salita, con angoli bui e freddi, fatti di solitudine e abbandono. La mia migliore amica è stata la droga che era il mio sostegno, il mio sfogo, l’unica compagnia. Erano giorni di smarrimento, giorni senza desideri, senza un ruolo nella società, con gli occhi chiusi contro il sole in attesa di una speranza, senza sentire più neanche il calore di questo sole. Eccomi qua ora, su questo palco, con le stesse fragilità ma con una grande differenza: ora ho loro. Grazie ragazzi, grazie Cascina Verde”.
LA CHIUSURA DI ENZA
A chiudere è stata le responsabile di Cascina Verde, Enza Epifano, che ha abbandonato commossa il discorso che aveva preparato per ringraziare i ragazzi e ricordare che “l’obiettivo di Cascina Verde è quello di avvicinare le persone a questo mondo, perché a differenza delle altre fragilità la tossicodipendenza è messa ai margini. Facciamo fatica con i nostri ragazzi, che quando escono trovano spesso le porte chiuse per iscriversi a una palestra o trovare un lavoro.”
Il regalo più bello che vorremmo chiedere al nuovo anno che sta per arrivare è quello di riuscire a rompere questo stigma, e a trovare nuovi alleati in chi ci segue e ci supporta, e nel territorio in cui operiamo. Continuate a sostenere le nostre attività