Intervista a Serafino Tutino

Intervista a Serafino Tutino

Intervistiamo Serafino Tutino che ci parla della Fondazione Aiutiamoli e della collaborazione con Cascina Verde.

– Di cosa si occupa Fondazione Aiutiamoli?

Aiutiamoli nasce a Milano nel 1989 come associazione di familiari, e si occupa della cura e tutela nell’ambito della Salute Mentale.  Nel 2003 l’Associazione dà vita al Centro Diurno “La Città del Sole”, accreditato dalla Regione Lombardia, nel 2007 nasce la Fondazione e con essa il primo progetto di Residenzialità Leggera. 

Associazione e Fondazione lavorano in modo coordinato e complementare per rispondere ai tanti bisogni portati dai pazienti e dai familiari che affrontano le difficoltà legate al disagio psichico, fornendo risposte concrete attraverso i progetti realizzati in collaborazione con il Comune e la Provincia di Milano, la Regione Lombardia (Asl Milano) e i Centri Psicosociali (CPS); attraverso servizi e attività socio riabilitative che hanno lo scopo di interrompere l’isolamento in cui le persone sono costrette a vivere.

Si tratta di un approccio alla Salute Mentale volto a favorire l’integrazione degli utenti nella società e nel mondo del lavoro, prendendosi cura degli aspetti legati alla relazione e alla risocializzazione della persona in difficoltà, con particolare attenzione al sostegno alla famiglia, favorendo la prevenzione e il miglioramento della qualità di vita.

Su quali finalità e progetti si basa la collaborazione tra Cascina Verde Onlus e Fondazione Aiutiamoli?

La collaborazione tra i due enti nasce nel 2008 in occasione dell’apertura dei posti di Residenzialità Leggera a Milano: contesti di abitare assistito all’interno della città, dove gli utenti vivono in appartamenti gestendo la quotidianità e in ottica di una progressiva e sostenibile autonomia, supportati da operatori qualificati. Il modello di lavoro e la gestione del progetto sono stati sin da subito sovrapponibili, realizzati da un’unica equipe che nel tempo si è progressivamente evoluta in funzione dei bisogni degli utenti e delle richieste dei servizi.

– Quali obiettivi sono stati raggiunti in rapporto alla tipologia di utenza trattata?

La Residenzialità Leggera è stata introdotta per dare l’opportunità ai pazienti di vivere come cittadini nel territorio, con un’assistenza meno intensa rispetto alle comunità, nell’idea di sostenerli verso una maggiore autonomia.
In questo senso, facendo attenzione e rispettando i tempi e le risorse di ogni utente, numerose sono state le dimissioni di pazienti verso un abitare maggiormente autonomo.
In alcuni casi presso i nuclei familiare di origine, ma avendo acquisito maggiori competenze nel gestirsi e con un miglioramento nelle relazioni familiari, in altri verso una autonomia abitativa e lavorativa. Fondamentale risulta il consolidamento della rete di supporto, che aiuta a sostenere la quotidianità, la gestione dei momenti difficili, la cura di sè.

– Quali sono gli obiettivi futuri?

In futuro si cercherà di lavorare sempre più in rete con altre realtà della salute mentale e del territorio, rete che è fonte di ricchezza, scambio e crescita personale. Inoltre si mira a implementare i rapporti con il mondo del lavoro e i servizi che se ne occupano, con l’obiettivo di individuare percorsi graduali e flessibili.
Infine, negli ultimi anni la richiesta di un abitare supportato è andata crescendo, i servizi sempre più spesso cercano questo genere di contesti anche per fasce di età giovani: potrebbe essere un obiettivo ampliare l’offerta e la disponibilità di posti.