Proseguiamo le nostre interviste che aprono i cancelli di Cascina Verde con Vincenza Epifano, solamente Enza per tutti gli ospiti della Comunità per cui rappresenta una figura di assoluto riferimento.
In che cosa consiste il tuo lavoro a Cascina Verde?
Il mio ruolo è quello di coordinatrice dell’équipe educativa e viceresponsabile; i miei compiti riguardano la gestione delle attività, la gestione dei contatti con la rete formale e informale, supervisione dei progetti multidisciplinari, e tanto altro……ma il compito fondamentale rimane quello educativo mirato a cercare di “tirar fuori” da ogni persona le capacità e le risorse che ogni individuo possiede. Compito arduo e difficile perché i nostri ragazzi hanno smarrito i propri sogni, fanno fatica a credere in se stessi ma ogni giorno è un giorno nuovo fatto da possibilità infinite…….questo è quello che cerco ogni giorno di trasmettere…….si parte da piccoli obiettivi e si educa ad imparare ad essere soddisfatti anche dalle piccole cose……qui si impara a prendersi cura di se stessi e curarsi.
Ci sono delle caratteristiche comuni fra le storie dei ragazzi con cui condividi questo percorso così importante per loro?
Caratteristiche comuni sono, come dicevo prima, il non credere in se stessi, avere una bassa autostima, l’aggressività, l’impulsività all’agito che comprende tante sfere( autolesionismo, sessualità, aggressività fisica o verbale, comportamenti ossessivi….), dipendenza affettiva………si evince in tutte le storie un’estrema fragilità emotiva e psicologica.
Quali sono le attività che amano di più, e quelle che per loro sono soltanto una noiosa incombenza?
Le attività più amate sicuramente sono quelle all’esterno della struttura come gite, piscina, uscite di svago, ma anche sport, feste organizzate all’interno, montagnaterapia. Quelle che vivono un pò come noiose sono quelle della routine quotidiana. Sottolineo che però non è generalizzabile tutto ciò poiché per alcuni ragazzi le uscite sono troppo stimolanti e anche la routine in alcuni casi è un aiuto a combattere la noia e ad avere scanditi i tempi della giornata senza i quali, alcuni ragazzi, farebbero fatica.
Che cosa ti porti a casa ogni sera delle storie che i ragazzi condividono con te?
Sicuramente ogni giorno è diverso dall’altro, quindi mi porto via con me sempre cose diverse. Quello che più mi rimane sono le emozioni positive o negative sulle quali riflettere e lavorare per fare sempre meglio. Sicuramente è una ricchezza fare un lavoro che ti permette di fermarsi a riflette su come si agisce, dare significato a ciò che si dice e ciò che si fa. Mi porto via la consapevolezza che il mio aiuto è solo un piccolo pezzo, ma fondamentale, di un puzzle che si deve costruire insieme a tutti gli attori intorno a quella specifica storia di vita.
E a partire da questa settimana, anche noi condivideremo le storie di vita dei ragazzi di Cascina Verde, in una serie di interviste che ci aiuteranno a passare le vacanze insieme a loro, conoscendoli meglio e imparando le loro storie e condividendo i loro desideri. Per scoprire come sostenere Cascina Verde, cliccate qui.