Il 3 febbraio è la giornata internazionale dei calzini spaiati. A chi ama la musica questa occasione ricorderà la canzone di Vinicio Capossela “Il paradiso dei calzini”: ve la mettiamo a questo link così potete ascoltarla mentre leggete questo articolo.
Al di là della poesia dei testi e della musica, la giornata dei calzini spaiati non è una celebrazione del disordine nei cassetti o del mistero per cui ci si ritrova, dopo il bucato, sempre con qualche calzino scomparso, ma ha un significato più profondo che sentiamo molto nostro.
L’iniziativa è nata in una scuola friulana per celebrare la bellezza della diversità , sensibilizzando i bambini al rispetto e all’accoglienza delle diversità.
In origine la tematica principale era l’autismo, ma, a ben guardare, ci sono milioni di modi per essere diversi. Questo non ci deve preoccupare: proprio come i calzini (che possono essere colorati o nei classici toni del grigio e del nero, con fantasie vivaci o in materiali differenti, in fondo restano sempre calzini) ognuno deve avere la possibilità di essere quello che è, al di là delle convenzioni e degli smarrimenti che possono avvenire nei momenti difficili della propria esistenza, così come accade nella lavatrice.
Gli ospiti della nostra comunità hanno scelto di partecipare a questa celebrazione dell’orgoglio delle diversità indossando calzini spaiati anche loro.
Se volete seguire il loro esempio, potete indossare anche voi un calzino diverso dall’altro e pubblicarlo sui social con #calzinispaiati2023.
E magari potreste indossare calzini spaiati anche per partecipare alla staffetta non competitiva della Milano Marathon: iscrivendovi a questo link potrete sostenere il nostro progetto per la risistemazione del campo sportivo di Cascina Verde.