Due chiacchiere con Gaia, la fotografa “ufficiale” di Cascina Verde.
Vi ricordate di Gaia? Ci aveva raccontato la sua storia nel nostro blog
https://www.cascinaverde.org/la-forza-e-la-stanchezza-di-rialzarsi-a-ogni-caduta/ e alla fine
della nostra chiacchierata avevamo sperato di risentire presto la sua voce. Così è stato e anche
di più, perché Gaia è venuta a trovare la redazione del blog di CV per raccontarci di persona il
making off delle foto che ritraggono i ragazzi di Cascina Verde, con le candele artigianali di Due
Mani https://www.conduemani.com/
L’abbiamo intervistata per farci raccontare qualcosa in più su questo suo nuovo progetto…
Quando è nata la tua passione per la fotografia?
Quando ero ancora ragazza e avevo 20 anni. Amavo fotografare architetture urbane in disuso,
perché anche loro mi raccontavano una storia. Questi giganti abbandonati alla natura, che dalla
natura si fanno pervadere. All’epoca sono riuscita a entrare all’ospedale psichiatrico di Mobello
a Limbiate in disuso estremo, e con i miei scatti ricordo che ho fatto una mostra al Binario 7 di
Monza. In seguito, prestai la mia macchina fotografica a mia sorella, che ne ruppe il diaframma
(molto costoso da riparare all’epoca). Così feci ancora qualche scatto con piccole macchine
digitali e poi lasciai perdere.
Ora però la passione è tornata…
Ora sto studiando fotografia in Farini, e ogni giorno ho sempre più voglia di dedicarmi e
migliorare in questa attività.
È stato difficile convincere i ragazzi di Cascina Verde a posare per il set fotografico?
È stato particolare perché io voglio sempre performare molto e se non raggiungo i risultati che
voglio… sparisco! Questa volta è stato diverso, ho avuto a che fare con compagni di percorso.
Dopo l’imbarazzo iniziale, mi sono messa a scattare un botto di foto. Poi ho cercato altre cose.
Tutti i ragazzi hanno tatuaggi che raccontano la loro storia sulla pelle.
Hanno questa esigenza di dare un’estetica di ruolo. Così ho voluto dare risalto a quello che
nascondono sotto i vestiti, e una volta che i ragazzi si sono “sciolti” non volevano più smettere di
farsi fotografare.
Sono felice perché alcuni di loro mi hanno chiesto foto più personali, con l’intento di regalarle ai propri familiari. Sono rimasta particolarmente soddisfatta dalla loro “scioglievolezza” davanti all’obiettivo e mi ha colpito il fatto di averli fatti sentire “bene con se stessi”, in mia compagnia. Penso che far partecipare i miei compagni nei progetti fotografici proposti sia utile a far vedere i lati più belli di ogni persona… Possa aiutare i ragazzi nella propria stima, anche solo osservandosi per quello che sono realmente in ogni loro espressione.
Chi ti ha colpito particolarmente?
In Cascina Verde ci sono dei ragazzi con un talento eccezionale. Jacopo ad esempio, riesce
sempre a trovare il mezzo e il materiale artistico per raffigurare quello che ha in mente. Ha
disegnato un galeone, così ricco di particolari, che lui aveva semplicemente in testa. Non so
come abbia fatto! Si vuole interessare a fare un corso di fumetti, spero trovi la sua strada, ha
solo 21 anni.
Cosa ne pensi della collaborazione con “Con due Mani”?
Le loro candele sono davvero belle, piacciono proprio a tutti. Sarebbe bello fare un laboratorio
organizzato da loro qui in Cascina, ma non so se lavorare la paraffina sia possibile… senza fare
danni.
Cos’è l’arte per te?
Mi sono rimessa a disegnare con la china, sto facendo dei biglietti per Natale, mi è ripreso
l’estro artistico, l’arte è bella perché libera sei, e fa vedere quello che hai dentro. Mi piace
disegnare con le matite perché sento di averne il pieno controllo.
E così, passiamo la seguente mezz’ora a parlare di arte, immagini, e progetti… Il tempo vola e
Gaia, ci scalda il cuore chiedendoci “Quando ci rivediamo? Sono stata bene con voi”.
Speriamo di rivederti davvero presto Gaia, con l’augurio che ogni giorno diventi sempre un pò
più indipendente e consapevole del tuo immenso valore!